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Mapei Stadium aderisce al progetto ‘Parole Parole Parole’ di Elena Mazzi a sostegno dell’Associazione Nondasola

Mapei Stadium aderisce al progetto ‘Parole Parole Parole’ di Elena Mazzi a sostegno dell’Associazione NondasolaMapei Stadium – Città del Tricolore aderisce a Parole Parole Parole dell’artista reggiana Elena Mazzi, un progetto collettivo e partecipato promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con l’Associazione Nondasola per sensibilizzare al tema della violenza sulle donne attraverso il linguaggio dell’arte.

Da un intenso lavoro con la comunità e dall’ascolto del territorio, le parole delle donne sono divenute immagine nell’opera pubblica di Elena Mazzi. Una carta da parati dalla texture grafica forte che coinvolge e riveste diverse scuole del territorio e alcuni luoghi simbolo della città di Reggio Emilia: la Biblioteca Panizzi, lo Spazio Gerra, il Centro Antiviolenza – Casa della Donne e ora anche il Mapei Stadium.
Parte da qui l’iniziativa dal titolo “1-1 parole al centro. Contro la violenza sulle donne”, promossa dal Mapei Stadium in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, che sarà inaugurata proprio dalla posa della carta da parati in alcune zone significative dello stadio: la sala giornalisti e le due aree pubbliche di fronte alla Sassuolo Lounge e alla Mapei Lounge.
Chi passerà da questi spazi sarà colpito in un primo momento dalla parete colorata e dalle sue grafiche “pop”. Avvicinandosi, potrà scoprire il suo messaggio nascosto, fatto di parole e frasi di donne che hanno subito violenza e hanno raccontato la loro storia.
Con la posa della carta da parati, il Mapei Stadium sostiene l’Associazione Nondasola che gestisce il Centro Antiviolenza – Casa delle Donne di Reggio Emilia, rafforzando il proprio rapporto con la comunità e il territorio.

“L’installazione dell’opera d’arte di Elena Mazzi al Mapei Stadium, e pertanto la scelta di fare entrare il tema della prevenzione della violenza maschile sulle donne nel mondo dello sport, credo sia un risultato davvero importante per la città – dichiara Annalisa Rabitti, assessora a Cura delle persone del Comune di Reggio Emilia. Questa collaborazione permette non solo di continuare il lavoro di prevenzione della violenza che portiamo avanti come rete territoriale da anni, ma di lavorare direttamente con i giovani, ossia con i ragazzi e le ragazze delle squadre giovanili, partendo dal presupposto che si tratta di un tema culturale sul quale occorre lavorare tutti e tutte insieme attraverso la costruzione di una maggiore consapevolezza e responsabilità individuale e collettiva”.

“Da quando abbiamo annunciato l’apertura del Mapei Stadium alla cultura e alla comunità, abbiamo ospitato nei nostri spazi molti eventi di rilievo culturale e sociale, spesso in stretta collaborazione con il Comune di Reggio Emilia – dichiara Simona Giorgetta, amministratrice unica Mapei Stadium. Con l’adesione a Parole Parole Parole di Elena Mazzi e le iniziative che promuoveremo nel mese di novembre prendiamo parte attivamente a un progetto che stimola la riflessione e, speriamo, possa sensibilizzare sempre più persone al tema della violenza contro le donne”.

“Spesso mi viene chiesto se l’arte contemporanea abbia un’utilità all’interno della società – afferma Elena Mazzi, artista reggiana autrice dell’opera Parole Parole Parole. Solitamente rispondo che vedo l’arte come uno strumento e che, come ogni strumento, dipende dall’uso che se ne fa.
Parole Parole Parole è per me uno strumento potentissimo che negli ultimi quattro anni è stato utilizzato da differenti comunità: donne, scuole, associazioni e istituzioni di varia natura. Oggi, grazie al sostegno del
Mapei Stadium si amplia la capacità d’azione del Centro Antiviolenza e dell’Associazione Nondasola, che compiono un lavoro fondamentale per ogni individuo alla base della nostra società. Un lavoro di cura, crescita e consapevolezza al quale sono onorata di poter contribuire”.

“Dal 1997 la nostra associazione gestisce per conto del Comune il Centro Antiviolenza, che dalla sua apertura ha accolto oltre 7000 donne – dichiara Serena Corsi, vicepresidente dell’Associazione Nondasola. Da tempo crediamo che ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza sia necessario affiancare un lavoro di prevenzione e sensibilizzazione, nell’idea di stanare e sradicare la violenza maschile in ogni ambito in cui si manifesta, adoperando linguaggi, compreso quello artistico, in grado di raggiungere e far riflettere più persone possibili. Per questo abbiamo accolto con gioia la donazione che è stata fatta da Mapei alla nostra associazione, così come l’iniziativa di ospitare all’interno dello stadio il progetto Parole Parole Parole. È una bella occasione per aumentare la consapevolezza sull’immaginario che esiste nel mondo dello sport e del calcio in particolare riguardo le relazioni, la sessualità, gli stereotipi di genere”.

Sempre con la collaborazione del Comune, dell’Associazione e dell’artista, l’iniziativa proseguirà con due appuntamenti al Mapei Stadium a novembre, mese in cui ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne:
martedì 12 novembre: un workshop dedicato a giovani calciatrici e calciatori di Sassuolo Calcio e Reggiana volto alla riflessione e alla sensibilizzazione;
martedì 19 novembre: un convegno aperto al pubblico sul ruolo che i valori dello sport possono avere nel diffondere una cultura del rispetto e contrastare la violenza sulle donne.
Il Mapei Stadium continua così la sua apertura alle persone e alla città per far vivere lo stadio anche oltre il mondo calcistico, come un luogo della comunità fondato sui valori di inclusività, partecipazione e rispetto.