Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approvato un finanziamento di 507 mila euro per realizzare studi e progetti di fattibilità tecnica ed economica, oltre a piani di settore, necessari per l’attuazione delle azioni contenute nel Pums 2030 di Modena, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, adottato lo scorso marzo.
Il finanziamento rientra nell’ambito del Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate, ed è appunto possibile in seguito all’adozione del Piano per la mobilità sostenibile.
Il Pums 2030 adottato è un piano strategico della mobilità fortemente integrato con le politiche urbane, è infatti stato sviluppato in sinergia con il Piano urbanistico generale (il Pug in fase di redazione). È uno strumento flessibile e di lungo periodo (10 anni), che definisce numerose azioni, stabilendo priorità e tempi di attuazione degli interventi previsti. Ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’ambiente, la vivibilità della città e aumentare la sicurezza stradale, favorendo il passaggio dall’uso generalizzato dell’auto privata alla mobilità dolce, ciclabile e pedonale, e valorizzando lo spazio pubblico e della strada come spazio condiviso e non più conteso tra auto, pedoni, ciclisti e trasporto pubblico.
All’adozione da parte della Giunta comunale nel marzo dello scorso anno (in seguito a un percorso partecipato e alla presentazione del documento in Commissione consiliare), è seguita la fase della presentazione delle osservazioni e, nelle prossime settimane, sarà il nuovo Consiglio comunale ad approvare definitivamente il Piano, insieme alle controdeduzioni attualmente in fase di elaborazione.
I progetti di fattibilità che saranno realizzati attraverso il finanziamento ministeriale sono nove e le attività di approfondimento prenderanno il via in autunno dopo le procedure di gara necessarie per l’affidamento dei servizi.
Due approfondimenti riguardano il miglioramento dell’attrattività e l’efficientamento del trasporto pubblico locale con uno studio sugli scenari evolutivi dell’attuale linea ferroviaria Modena-Sassuolo (Gigetto) e l’ipotesi di assetto urbanistico del nuovo Hub intermodale di piazza Dante, davanti alla Stazione dei Treni.
Altri due studi hanno l’obiettivo di incentivare la ciclabilità e la pedonalità: uno riguarda la riconnessione ciclopedonale su via Emilia ovest tra la località Bruciata e l’area industriale di Modena ovest, con un riassetto viario e delle intersezioni presenti; il secondo riguarda invece la riconnessione ciclopedonale Darsena-Centro storico, con il progetto di fattibilità del sottopasso Mazzoni.
Altri approfondimenti riguardano invece l’efficientamento della viabilità principale nella logica di spostare progressivamente il traffico veicolare lungo le direttrici principali con un alleggerimento delle aree urbane, destinate a ospitare prioritariamente la mobilità dolce e il trasporto pubblico. Vengono così fatti approfondimenti sul futuro collegamento tra le vie Falcone-Argiolas e la complanare con la realizzazione di un tratto stradale di 700 metri, di uno svincolo sulla complanarina e di rotatorie nelle intersezioni intermedie (via Salvo d’Acquisto, via Mattarella, via Dalla Chiesa e strada Contrada); sulla risoluzione del nodo critico Nuova Estense-Vignolese; sul riassetto della stessa strada Nuova Estense nel tratto tra Vaciglio e Cantone di Mugnano (complanare). Viene inoltre studiata l’implementazione del sistema ‘tutor’ in tangenziale, per calmierare e uniformare la velocità a favore della sicurezza stradale e per consentire un aumento medio della capacità della tangenziale stimato attorno al 20 per cento.
Con l’obiettivo dell’efficientamento del trasporto merci sarà infine sviluppato un approfondimento sul piano della logistica dell’ultimo miglio. Per raggiungere gli obiettivi del Pums 2030 infatti è necessario mettere in atto anche azioni sulla circolazione dei mezzi commerciali, vista anche la progressiva espansione del mercato dell’e-commerce, rivedendo il sistema di distribuzione delle merci all’interno del territorio comunale.
Da eventuali economie di spesa relative a tali studi potranno essere finanziati altri approfondimenti e l’Amministrazione è in attesa di conferma per un eventuale reintegro del Fondo con cui sviluppare progetti di fattibilità per ulteriori 265 mila euro.
IN AUTUNNO UNO STUDIO SUL FUTURO DI “GIGETTO”
Uno studio sul ruolo della linea ferroviaria Modena-Sassuolo che metta a confronto gli scenari in termini di potenziale efficacia, criticità, costi di investimento e risorse necessarie sul medio-lungo periodo, valutando anche più di una tecnologia alternativa al treno, come ad esempio il tram, fermo restando il corridoio rappresentato dal tracciato odierno.
L’approfondimento su Gigetto, che rientrerà in un vero e proprio Piano del trasporto pubblico locale del bacino di Modena, verrà sviluppato in autunno per una spesa di 82 mila euro, attraverso il finanziamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, complessivamente pari a 507 mila euro, destinato alla realizzazione di progetti di fattibilità per la mobilità, necessari per l’attuazione delle azioni contenute nel Pums 2030 di Modena.
Intanto, nelle scorse settimane, il Comune di Modena ha siglato un protocollo d’intesa con Fer (Ferrovie Emilia Romagna) per la realizzazione di interventi volti alla soppressione e al miglioramento della sicurezza dei passaggi a livello. Il documento individua nella realizzazione di un sottopasso stradale la soluzione per l’eliminazione del passaggio a livello di via Panni. L’intervento, che avrà un costo di 4 milioni, vedrà la realizzazione di una corsia per senso di marcia, comprensiva di ciclopedonale, lo smantellamento del passaggio a livello e la riqualificazione della superficie del parcheggio del parco Amendola sud con la posa di materiali drenanti. Con il protocollo, il Comune si impegna ad approvare il progetto di fattibilità tecnica ed economica e il progetto definitivo, ad effettuare gli adempimenti tecnico-amministrativi necessari e ad adeguare gli strumenti urbanistici; Fer si impegna invece a produrre i progetti, a realizzare le opere come stazione appaltante e direzione lavori, e a istruire con la Regione Emilia Romagna le istruttorie necessarie al reperimento del finanziamento a copertura delle spese (compresi i costi di eventuali aree da acquisire).
Il Piano del Tpl che verrà realizzato con il finanziamento ministeriale, più in generale, analizzerà le relazioni tra un nuovo disegno del trasporto pubblico e la sua integrazione con quello di bacino, prevedendo anche l’Hub intermodale di piazza Dante e valutando caso per caso le opportunità rappresentate dal corridoio del sedime della ex linea ferroviaria storica Bologna-Milano.
Sarà infatti sviluppata anche un’ipotesi di assetto urbanistico e un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la futura stazione intermodale di Modena, che dovrà costituire il nodo centrale del sistema della mobilità pubblica cittadina. La velocità di interscambio tra mezzi diversi rappresenterà l’elemento fondamentale per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e piazza Dante sarà dedicata alla mobilità dei mezzi pubblici, dei ciclisti e dei pedoni, attraverso l’individuazione di percorsi preferenziali di accesso al nuovo Hub. Nell’area saranno previsti anche negozi, aree pubbliche, uffici, strutture ricettive, pubblici esercizi e verranno potenziate le funzioni già presenti nell’area della stazione (taxi, bike sharing, depositi protetti per biciclette).
SI PROGETTA UN CICLOPEDONALE IN VIA EMILIA OVEST
La realizzazione di un tratto della dorsale ciclopedonale lungo l’asse di via Emilia ovest, tra la località Bruciata e l’area industriale Modena ovest, con un complessivo ridisegno dell’assetto viario e delle intersezioni presenti. E la costruzione di un nuovo sottopasso ciclopedonale ai piedi del cavalcaferrovia Mazzoni che riconnetta l’area della Darsena con viale Mazzoni e, a seguire con la rotatoria Natale Bruni.
Sono i due studi dedicati alla ciclabilità e alla pedonalità che verranno sviluppati, insieme ad altri, in autunno attraverso il finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, complessivamente pari a 507 mila euro, destinato alla realizzazione di progetti di fattibilità per la mobilità necessari per l’attuazione delle azioni contenute nel Pums 2030 di Modena.
Il ciclopedonale su via Emilia ovest rappresenta uno degli assi strategici e portanti della rete ciclabile urbana garantendo collegamenti tra le frazioni e i principali punti d’interesse nel territorio urbanizzato, così da incentivare un uso sistematico della mobilità dolce casa-scuola e casa-lavoro. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica della dorsale ciclopedonale di via Emilia ovest riguarderà un tratto in cui si riscontrato attualmente limitati o inesistenti spazi pedonali e ciclabili, importanti fluttuazioni delle velocità, e scarsa percezione della sicurezza, in particolare in prossimità degli incroci.
Il cavalcaferrovia Mazzoni è stato più volte segnalato come itinerario di difficile percorribilità per i ciclisti e gli spazi ridotti non consentono la realizzazione di una corsia ciclabile. Il Pums 2030 indica quindi la necessità di individuare una soluzione alternativa – verrà sviluppato il progetto di fattibilità di una o più soluzioni progettuali – che agevoli il superamento della linea ferroviaria con un nuovo sottopasso ciclopedonale in grado di garantire la massima fruibilità ciclabile e pedonale tra il centro storico e l’area nord, dove è anche presente un parcheggio d’interscambio.