“La premessa è d’obbligo, ed è che le accuse dovranno essere confermate. E questo vale sempre, per tutti. Ma sapere che ci potrebbe essere stato chi, anziché difendere donne vittime di violenza, come avrebbe dovuto fare, potrebbe aver invece commesso reati che vanno dalla truffa, alle minacce, all’estorsione nei confronti di chi avrebbe dovuto difendere, è cosa assolutamente grave. Peraltro, percependo fondi pubblici per farlo. Se tutto ciò dovesse trovare fondamento, saremo durissimi e determinati a difendere, in ogni sede, il diritto delle donne ad essere aiutate in circostanze per loro difficilissime, non lasciando alcuno spazio a chi volesse tentare di approfittare, in qualche modo, della situazione”
E’ il commento di Emma Petitti, assessore regionale alle Pari opportunità, alla notizia dell’arresto della presidente di una associazione che nel 2017 ha gestito un centro antiviolenza in Romagna, dopo aver vinto un bando di gara pubblicato a cura di un Ente locale.
“La Regione Emilia-Romagna-prosegue l’assessore- è particolarmente impegnata sul tema violenza alle donne, un tema che drammaticamente continua ad essere di tragica attualità. E il nostro impegno è fatto non solo di risorse economiche messe a disposizione, pur ovviamente determinanti. Ma è fatto anche di impegno, di ascolto, di progettazione di interventi che possano essere utili a chi si trova a dover fare i conti con il dramma della violenza domestica”
“Ma se una cosa è certa- conclude Petitti- è che in Emilia-Romagna c’è una vera rete di Centri antiviolenza, fatta di persone competenti e responsabili, che ogni giorno, con il loro lavoro, ci dimostrano che la battaglia contro la violenza alle donne si può vincere. E il loro impegno, e i risultati che raggiungono, ci dimostrano che siamo sulla strada giusta”.