Sono 152.612 le persone che nel 2018 hanno stipulato un patto di servizio in uno dei Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna, dove sono stati svolti 140.523 colloqui di orientamento e 70.231 preselezioni e dove tutte le persone che ne hanno fatto richiesta sono state prese in carico. Quasi 10mila (9.482) le aziende che si sono rivolte ai Centri per l’impiego, 22.658 i profili richiesti e 42.544 i lavoratori che sono stati segnalati alle imprese. Sono alcuni dei numeri del Piano delle attività realizzate dall’Agenzia regionale per il Lavoro nell’anno 2018, presentato questa mattina in Commissione assembleare dall’assessore regionale al Lavoro.
Per il 2019 la Regione si è data l’obiettivo di sviluppare ulteriormente e consolidare la rete dei servizi pubblici e di quelli offerti dai soggetti accreditati, ampliando e migliorando i servizi per i cittadini. In arrivo nuovo personale per i Centri per l’impiego, grazie a un finanziamento nazionale di oltre 26 milioni di euro che ha reso possibile un piano straordinario di assunzioni di nuovi operatori.
I dati del 2018
Nel 2018 sono stati oltre 29mila i tirocini autorizzati in Emilia-Romagnadai Centri per l’impiego, che hanno il compito di valutare preventivamente l’avvio di ogni percorso di tirocinio e di monitorarne l’utilizzo da parte delle persone, dei soggetti promotori e degli esiti occupazionali. Tra le varie tipologie prevale il tirocinio di tipo B (52,3%) destinato a disoccupati e inoccupati, seguito dal tirocinio di tipo D (18,4%) finalizzato all’inclusione sociale, da quello di tipo A (16,8%) per neodiplomati e neolaureati ed infine dal tirocinio di tipo C per persone con disabilità (12,4%). Le percentuali più elevate di tirocinanti (74,1%) si concentrano nella fascia d’età 16-29 anni.
Per quanto riguarda le persone con disabilità, sono state 6.265 le nuove iscrizioni o le reiscrizioni ai Servizi di collocamento mirato. Sono 15.523 i patti di servizio stipulati, 17.319 i colloqui di orientamento e verifica, 5.399 le persone rinviate ad attività specialistiche e 663 i tirocini promossi.
Sono 21.021 gli utenti fragili presi in carico, come prevista dalla legge 14 del 2015. Di questi, 6.161 hanno già sottoscritto un programma, mentre 82 lo stanno ancora definendo e per 978 persone sta per avviarsi il lavoro dell’equipe. In ogni distretto socio-sanitario, infatti, è attiva almeno una equipe multi-professionale che segue queste persone integrando i servizi sociali, i servizi sanitari e i servizi per il lavoro. Circa il 14% degli utenti trattati ha anche beneficiato delle misure del Reddito d’inclusione (Rei) e del Reddito di solidarietà (Res).
La Rete Attiva per il lavoro
Per qualificare ancor più ed estendere su tutto il territorio i servizi per il lavoro, la Regione ha introdotto l’accreditamento dei soggetti privati, ampliando la platea delle realtà che possono sostenere le persone nella ricerca del lavoro, e quindi i servizi e le opportunità a loro destinate. E’ nata così la Rete attiva per il lavoro, coordinata dall’Agenzia regionale per il lavoro e costituita da 38 centri per l’impiego e 9 uffici di collocamento mirato per le persone con disabilità, in cui operano 625 operatori, e da 30 soggetti privati, con 277 sedi, accreditati per offrire servizi per il lavoro a persone e imprese, e da 54 soggetti privati, con 199 sedi, accreditati per offrire servizi per il lavoro a persone fragili, vulnerabili e con disabilità.
Destinatari dei servizi “standard” della Rete Attiva sono le persone disoccupate che non siano beneficiarie di prestazioni a sostegno del reddito per perdita del lavoro.
Come accedere ai servizi
Per essere presi in carico occorre prendere un appuntamento con un Centro per l’impiego e sottoscrivere un Patto di Servizio. Il Patto di Servizio contiene un Programma personalizzato e interventi per la ricerca attiva del lavoro che la persona si impegna a realizzare e che ha diritto di ricevere dal Centro per l’impiego o da un soggetto accreditato scelto fra quelli presenti in un elenco validato dalla Regione.
L’appuntamento deve essere fissato entro 30 giorni. Nel caso di indisponibilità da parte del soggetto di garantire tali tempi, occorre scegliere un altro soggetto accreditato. Al primo appuntamento con il soggetto accreditato si inizia il proprio percorso a partire da una consulenza orientativa. Nei 60 giorni successivi il soggetto accreditato deve offrire una seconda misura: il servizio di affiancamento nella ricerca di opportunità lavorative, oppure l’accompagnamento al fare impresa.
Il programma ha una durata massima di 6 mesi dal momento della sottoscrizione. In caso di attivazione di un tirocinio, la durata massima sarà prorogata a 12 mesi. Se alla scadenza del programma la persona non avrà ancora trovato un’occupazione potrà chiedere al Centro per l’Impiego la definizione di un nuovo programma con un soggetto accreditato diverso, o la prosecuzione del percorso con lo stesso soggetto, chiedendo una proroga di 6 mesi.